La tecnologia Groundforce per il Progetto M9 a Mestre

10 lug

Groundforce, azienda inglese attiva da 30 anni nelle soluzioni di puntellazione idraulica, è impegnata in Italia su un palcoscenico davvero prestigioso: il Museo M9 di Mestre.

Una tecnologia all’avanguardia per un progetto di rigenerazione urbana ideato e sviluppato dalla Fondazione di Venezia e imperniato sulla realizzazione di un polo culturale in grado di diventare un punto di riferimento per la città e l'intera area metropolitana.

A seguito di un concorso internazionale vinto dallo studio Sauerbruch Hutton di Berlino, M9 recupera e valorizza un importante edificio storico - da oltre un secolo inaccessibile al pubblico - per trasformarlo in un centro culturale a disposizione della cittadinanza.

L’area in cui sorgerà M9 è di 9.000 metri quadrati e comprende un ex convento benedettino del XVI secolo, la vecchia sede del locale Comando dei Carabinieri e un immobile sede di uffici e attività commerciali.


In questo importante progetto è stata richiesta l’innovativa tecnologia di puntellazione idraulica telescopica di Groundforce per la realizzazione dei due livelli interrati previsti.

Groundforce può contare su oltre 30 anni di esperienza nel campo della progettazione e della fornitura di sistemi di sostegno per la pareti di scavo. La tendenza ad eseguire scavi sempre più profondi e con carichi sempre maggiori, come nel caso di fondazioni da realizzarsi nei centri urbani, ha spinto Groundforce a investire tempo e risorse per lo sviluppo di sistemi tecnologicamente avanzati. E ora è leader del mercato europeo per le soluzioni di puntellazione idraulica.

Il progetto di Mestre prevede uno scavo fino ad una profondità di circa 9 metri dal piano campagna sostenuto da diaframmi in calcestruzzo. Data la considerevole profondità di scavo si è resa necessaria la realizzazione di opere di sostegno delle terre con diaframmi in calcestruzzo e l’installazione dei puntoni Groundforce ha permesso di evitare la realizzazione di numerosi tiranti.

I puntoni idraulici telescopici risultano molto più vantaggiosi rispetto alle soluzioni tradizionali con puntoni in solo acciaio o ai tiranti sia da un punto di vista economico, sia per la riduzione dei tempi di realizzazione delle lavorazioni. Per installare i primi 4 puntoni nel cantiere di Mestre è bastata infatti una sola giornata.

Rispetto ai puntoni in solo acciaio o ai tiranti, inoltre, i puntoni idraulici telescopici Groundforce garantiscono il contenimento delle deformazioni orizzontali superficiali facendo in modo che i movimenti del terreno siano assolutamente minimi. Si eviteranno così possibili danni agli edifici preesistenti contigui, altra criticità che i progettisti hanno dovuto considerare.

Gli 8 puntoni scelti per il progetto, gli MP250, sono in grado di sostenere carichi fino a 250 tonnellate. Questi puntoni sono stati provvisti dei moduli “super-extension” da 1220 mm, che si utilizzano laddove devono essere coperte ampie luci senza supporti intermedi, nel caso dell’interrato in questione 30 metri di lunghezza. La composizione modulare dei tubi consente inoltre un’installazione (e una rimozione) e un trasporto molto più semplice.

La seconda tranche di 4 puntoni Groundforce è stata consegnata in cantiere a metà maggio per il completamento dello scavo. L’utilizzo di questa tecnologia, suggerita dalla società di consulenza Sogen S.r.l. di Padova, specializzata in ingegneria geotecnica e strutturale, ha rappresentato una soluzione più vantaggiosa rispetto al progetto di partenza che prevedeva lo scavo con parete sostenuta da puntoni tradizionali e pareti sostenute con tiranti.

Sogen ha proposto una soluzione ibrida e tecnologicamente più avanzata: una porzione di top-down sul lato ove erano previsti i puntoni tradizionali e i puntoni Groundforce a fornire il supporto necessario a sostenere la parete opposta sulla quale sono stati interamente sostituiti i tiranti tradizionali.

Racconta l’ing. Maurizio Schiavo, socio fondatore di Sogen: “Abbiamo suggerito Groundforce all’impresa appaltatrice già in fase di gara, dopo averlo utilizzato in un cantiere di Napoli e averne verificato sul campo la validità. Noi crediamo da sempre nella tecnologia Groundforce perché la pretensione riduce drasticamente gli spostamenti del terreno limitando maggiormente qualsiasi problema a livello geotecnico.”

Il cantiere del Museo M9 di Mestre è stato aperto nel 2014 e l’inaugurazione ufficiale è prevista per il 2017.